Saturday, September 11, 2010

Some things are just hard to explain. "Södermalm" (=the South) is Stockholm's Montmartre, Stockholm's Manhattan as it were. It is a city-side filled with history and charm. I have worked in the area during two periods of my life in Sweden, I have walked the streets, gone to restaurants, coffee shops, theatres, parks and I have spent hours looking for vintage pushing a stroller with my kids in it. The memories are thus warm. Many people here are ready to spend a fortune to pay the rent for a shubby room without a shower, just to be able to live in the South. Last night I was there in great company, my very own work-collegues. What is so hard to explain, is that every single time I am in Södermalm my heart is gripped by an amazing melancholy. I don't understand it, just don't. I look at the people playing boule on Mariatorget, look at the several flower-stands on Södermalmstorg and...feel sad. I never have that sort of turn around in any other part of town...what on earth is this?

Certi fenomeni sono difficili da spiegare. "Södermalm" (il Sud) è la Montmartre di Stoccolma, la sua Manhattan. E´un quartiere carico di storia e di fascino. Ho lavorato nella zona durante due periodi della mia vita in Svezia. Ho passeggiato per le strade, mangiato in ristoranti, visitato teatri e parchi. Ho anche trascorso diverse ore in negozi di seconda mano spingendo il passeggino con i miei bambini. Le memorie sono quindi positive. Molti svedesi spendono una fortuna per pagare l'affitto in stanze squallide senza bagno, per la semplice ambizione di vivere a Södermalm. Ieri sera ho trascorso una piacevolissima serata in un ristorante della zona con i miei colleghi. Ció che non riesco a spiegarmi è perchè ogni volta che mi trovo a Södermalm mi cali addosso un'incredibile e sgradevole malinconia. Proprio non comprendo. Osservo la gente che gioca a bocce ai giardini o le bancarelle di fiori in piazza e mi sento...triste, senza motivo. Non provo mai quella sensazione in altre parti della cittá...che stranezza.

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