

Questa settimana è stato completo caos per le strade di Stoccolma. La temperatura ha raggiunto livelli esagerati congelato le rotaie sia delle ferrovie che della metropolitana. I freni e le scatole di cambio dei mezzi pubblici sono andati fuori uso, lasciando migliaia e migliaia di gente per strada in cerca di autobus sostitutivi, o scegliendo di prendere la macchina bloccandosi cosí per ore ed ore in coda. L'ora e mezza che abitualmente mi ci vuole per andare al lavoro si é moltiplicata in tre ore e mezza, ogni giorno. Insieme a mezzo milione di gente ho trascorso piú tempo per strada che al lavoro. La conclusione da trarre è probabilmente che gli sforzi umani non possono fare molto di fronte alla forza della natura. Vabbé, forse qualche sforzo in piú si sarebbe potuto fare. Ad esempio non sarrebbe stato male mettere a disposizione piú autobus, e fornire gli autisti costretti a fare nuovi tragitti di emergenza, di un GPS o per lo meno di una cartina, invece di costringerli a chiedere all'altoparlante se qualche passeggero conoscesse la strada e fosse disponibile a mostrargliela. Questo mi è avvenuto due volte questa settimana. Rimanere bloccati su un autobus che non sa dove andare, per ore, con il riscaldamento rotto dal ghiaccio, puó avere il suo fascino. Questo, suppongo, se si è evitato di prendere fluidi prima di partire. Una poveretta è diventata tanto disperata che quasi è scoppiata a piangere implorando l'autista a lasciarla scendere in mezzo all'autostrada dove eravamo bloccati senza progresso, altrimenti "l'avrebbe fatta sotto". Al sentire questo l'intero autobus si è messo a gridare orrificato all'autista di lasciarla scendere, e subito! Al che l'autista ha aperto una delle porte e la signora è svanita tra le montagne di neve e le file di macchine, senza mai piú tornare. Ma se si è evitato di prendere il te' prima di partire si possono fare esperienze interessanti. Importante è incoraggiarsi a vicenda a continuare a muovere le dita dei piedi per evitare congelamenti che sono spiacevoli e parecchio dolorosi. Io ho avuto la possibilitá di consolare un ragazzo che non ce l'ha fatta a raggiungere la ragazza alla prima ecografia, anche lui era quasi in lacrime, ma per motivi ben diversi della signora, aveva cosí desiderato vedere la prima immagine del suo bimbo. In uno dei viaggi una signora ed io abbiamo chiacchierato tutto il tempo. Quando ci siamo salutate alla stazione eravamo diventate cosí amiche che ci siamo abbracciate augurandoci "una primavera indimenticabile", probabilmente per rassicurarci a vicenda che la primavera arriverá...forse.
6 comments:
Esperienze indimenticabili!!
red
Fa sorridere noi Italiani, regno del caos, la tua esperienza. Pensa, noi usciamo da casa e non sappiamo se arriviamo a lavoro ne se torniamo a casa.
Ti assicuro che la scorsa settimana batte l'Italia, la Grecia e l'Egitto messi insieme. Se non altro per il gelo. CIAO!
hm...dom där köerna liknar Nairobi i rusningstrafik...då det tar ett par timmar att förflytta sig några kilometer...
Snön är vacker och mötena på bussen verkar härliga!
Tänk att det blev en tid även i Sverige då människorna fick börja vänja sig vid att "TIDEN KOMMER" istället för att stressat titta på klockan och tro att tiden försvinner...
kram magdalena
Vilken fin berättelse det blev av kaoset ändå. Du är en riktig författare Roberta!
Tack fröken Fatima! Ha det bra i Värmland. Kram
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