Thursday, October 29, 2009

Symptoms

Partendo dal principio che desidero mantenere un blog personale, mi chiedo se il non aver nulla da scrivere sia sintomatico del fatto che nulla di interessante accade nella mia vita o del fatto che avendo troppo da fare, non posso permettermi il lusso di fermarmi a riflettere ed a scrivere. Opto per un coktail dei due malanni. Essendo presa dal mio lavoro (piú che mai a tempo pieno), vedo scorrere la mia vita su una metropolitana. I miei capelli si stanno ingrigendo e la cosa non mi dispiace troppo. Da sempre mi incuriosiscono i cambiamenti esterni delle cose, di un alimento dimenticato in frigorifero e del mio viso che lo specchio del bagno mi costringe a contemplare ogni mattina. La metafora del mio viso e del latte dimenticato nel frigo è comunque un poco preoccupante. A differenza del cibo che lasciato cambia apparenza e di conseguenza anche proprietá, in due parole: si guasta; preferirei che il contenuto della mia mutabile "scatola" assumesse proprietá di maggior valore ed utilitá. D'altro canto è possibile che la vita sia composta di periodi di pausa, dove poco avviene che valga la pena riportare per iscritto. Quest'ultimo pensiero puó essere valido, ma è del tutto contrario alla mia filosofia di vita ed a quello che insegno ai miei alunni di quarta elementare. Ció che predico dalla mia cattedra nelle ore di lingua è che non esiste nulla che non sia sufficientemente interessante e che non valga la pena di venire descritto ed, appunto, scritto. Quando un mio alunno lamenta di "non aver nulla da scrivere" declamo in modo del tutto drammatico, che non è cosa ma come descriviamo quel qualcosa che ha vera importanza. E´il potere di chi ha in mano una matita ben temperata. Posso descrivere il mio percorso dalla classe al bagno del corridoio con piú drammaticitá e contenuto di una descrizione del varco degli alpini sugli appennini italiani durante la seconda guerra mondiale. Questo dico ai miei interlocutori di 10 anni di etá, e mi ascoltano fiduciosi impugnando la matita in una mano ed il temperino nell'altra, buttandosi sul foglio bianco con la vemenza di un toro infuriato. La classe piomba nel silenzio con l'eccezione del suono di respiri un poco affannati ed del graffio crudele della matita sulla carta. Il risultato è sempre un successo. Per questo mi chiedo se l'aver troppo da fare e il non aver nulla da scrivere non siano sintomatici di qualcosa d'altro. Ed intanto il tempo passa e con esso, la mia vita...

Since I have wanted to keep my blog a personal description of my life, I wonder if not having anything to write in it might be symptomatic of one of two facts. Either that nothing interesting is happening in my life which is worth the effort to jot it down or that my life has become so busy that I do not take the time to either think nor write about it. I opt for a miscellaneous of the two. I spend so much time at my job that I sense at times that my life is passing by sitting in the tube. My hair is turning grey and that is not at all a big issue for me. I have always been curious of the outwards changes of things, of food that has been forgotten in the fridge or of my face that I look at every morning in the bathroom's mirror. The metaphore of my face and of food forgotten in the refrigerator should probably worry me. Left over food has a tendency to change in apperance but even to get spoiled in taste and proprieties, while a person's outwards changes should preferably lead to a better and more useful content. On the other hand it is possible that life is made up of times when not much happens that is worth taking notice. That goes completely against what I teach my 4th. grade pupils when we have language class. I tell them with conviction and intensity that everything is worthy a written description. There is nothing in their life and surroundings that is worthless of notice. The power lyes in who holds a well sharpen pencil not in the situation to be described. When one of my 10 years olds complains that "I have nothing to write about" I go on a heartened quest together with him/her in order to cure him/her of such lie. To describe my walk from the classroom to the school's washroom can even be more interesting than the description of a civil war's field. My class trusts me, they hold on to their pencils as if they were bayonettes and they go to work totally absorbed. The result is always a success. That is why I wonder if thinking of not having anything to write either because of lack of subjects or of lack of time is symptomatic of something else? And while I wonder time goes and my life with it...

6 comments:

red_fox said...

Non è vero che non hai nulla da scrivere.
Hai descritto con intensità le emozioni dei tuoi alunni mentre affrontano il loro foglio bianco. Riuscivo a vederli, mentre leggevo le tue parole.
Si tratta solo di giornate piene, strapiene, da cui non puoi cavare fuori niente altro di quello che stai facendo: famiglia, metropolitana, scuola, insegnanti, genitori blablabla.
Attendo il tuo prossimo racconto con ansia.

Il Viaggio said...

grazie pa´. Mi manchi un pochino troppo per i miei gusti :(

Van der Blogger said...

Roberta, sono poco qualificato a parlare di te. Mi sento però di concordare con Red_Fox. Hai scritto, e lo hai fatto bene quindi secondo quello che insegni ai tuoi giovani allievi hai centrato il bersaglio.
E sei andata oltre.
Non hai solo scritto bene, ma hai scritto qualcosa di grande.
Quindi cara Roberta, squotiti, hai ancora tanto da dire e da dare.
Più di quanto tu pensi.

Un saluto

EbonIvory said...

Anche il silenzio fa parte della sfera "emozioni". Passo moltissimo tempo delle mie giornate in volontario silenzio. Preferisco spesso conservare emozioni e sensazioni piuttosto che descrivere, pur rispettando il parere di Roberta. Prediligo il ricordo, compredendo pienamente che questa opinione riguarda strettamente il mio carattere estremamente introverso.

red_fox said...

Anche tu mi manchi e spero davvero riusciate a venire per natale.

Il Viaggio said...

Che bei commenti su questo inserto. Grazie a tutti. EI, stai diventanto un prediletto, ma forse l'avevi giá capito :). VdB tu peró devi continuare a scrivere.