Friday, January 7, 2011

2 euros for an aching soul







There are days when I need a booster, an encouragement as such. There are things, small things that happen at times that I sense are there just for me, that very moment. This blog is about the small things that make life unique and meaningfull, so this is the place to tell. I know (most times) that I am being carried through earthly life by sovereign arms, a few times every year I recognize that someOne knows me that well and that deep to give me a special gift, which is most probably recognized by noone but me and thus making it even more intimate and precious. Walking a street in my gloomy birthtown, feeling hopelessly sorry for myself and very much alone is unfortunately a common sensation. This very day I head to a bookshop I've always liked in search for soothing. The shop's named "A place to think", the lady-owner allowes us costumers to sit around as long as we like and read her books while we listen to folk music. That is good for my aching soul just now. I sit in a low chair in the children's section and catch back with an effort feel-sorry-for-myself-tears as I read Kipling's "If, poem for fathers" in an illustrated book. Ouch, the afternoon is not promising and I am well aware that I am in a public place. Somehow a-feel-good-sensation is there somewhere, trying to make its way and I almost enjoy the ache from within. As I leave the "place to think" I see that just opposite, the little theatre Bibiena from the 1700s' is open to the public for a visit. I pay my 2 euros and as I enter that jewel the tears stop ask for permission and start to flow, freely. What a lovely place, declares my soul. And here I am looking, sensing, touching the wood and the velvet of the chairs and taking in the atmosphere. I am almost alone in this beautiful place but thank goodness the lightning is dim so noone notices. I am in a sanctuary of reason and art, yet I praise. It's for you says the wisper within my heart. I lose track of time and am stirred back to reality by the entrance of a chattering group of elderly ladies with sore feet and a determined tour-guide. They head straight to the comfy chairs and I start to gather my things (I had made myself very much at home) and get ready to leave sorry for the interruption. But when the lady-guide starts to tell of the theatre I can't go anywhere. I know I probably am the one who is now intruding, but I have to listen to this spirited, funny and incredibly knowledged lady who tells of the 1600 and 1700s' as if it were today. What an history teacher she would make! This lady lifts my crashed spirit and fills up my thirst and curiosity in a truly delightful way. Within the few hours of one single afternoon I have wondered from a place to think, to a place of soothing and of refilling. Everything wihin a few yards. One of those days, one of those rendez-vous with my very own soul.
DUE EURO PER UN ANIMO IN PENA
Ci sono giorni quando mi serve una spinta, un incoraggiamento insomma. Ci sono cose, piccolezze, che accadono a volte esclusivamente per se stessi e per uno scopo preciso. Questo blog è dedicato alle piccole cose che rendono la vita unica e le danno un senso. Per questo motivo, questa storia va inserita qui. Il piú delle volte sono consapevole che vivo questa vita terrena trasportata da braccia sovrane. Un paio di volte l'anno, forse tre ma raramente di piú, vivo momenti che mi dimostrano che c'è qualcUno che mi conosce tanto profondamente da farmi dei piccoli regali, cosí insignificanti ad altri da renderli ancora piú intimi e preziosi per la sottoscritta. Camminare per la strada della mia malincolica cittá nativa sentento l'autocommiserazione che aumenta con ogni passo e provando una miserabile solitudine è purtroppo un'esperienza che si ripete. In questo particolare giorno mi incamminai verso un negozio di libri che mi é sempre piaciuto proprio in cerca di sollievo per il mio animo in pena. Il negozio si chiama "Il Pensatoio" e la padrona è tanto generosa da far restare i suoi clienti quanto vogliono, da lasciarli sedere dove desiderano a sfogliare i suoi libri mentre ascoltano musica popolare. Mi ero seduta su una sedia molto bassa e scomoda nel reparto per bambini a leggere la poesia "Se, lettera al figlio" di Kipling in un volume illustrato, ben cosciente di trovarmi in un luogo pubblico e quindi di non poter lasciar spazio alle lacrime che volevano farsi strada. Aiuto, sto pomeriggio non promette bene. Lasciando "Il Pensatoio" mi accorsi che dall'altra parte della strada il teatrino scientifico settecentesco di Antonio Bibiena era aperto al pubblico. Pagati 2 semplici euro entrai in questo gioiello e non potei piú frenare le lacrime che da un bel po' chiedevano di scendere in piena libertá. Per fortuna il luogo era quasi vuoto e le luci soffuse. Che bel posto, dichiarava il mio cuore mentre guardavo, ascoltavo e toccavo il legno delle pareti ed il velluto delle poltroncine. Mi trovavo in un santuario di arte e cultura, tuttavia adoravo. E´per te diceva un sussurro nel mio spirito. Persi la cognizione del tempo e venni riportata alla realtá dalle voci di un gruppo di donne anziane con tanto di messa in piega e piedi doloranti e con a capo una guida dall'aspetto militare. Appena addocchiate le poltroncine di velluto vi ci si buttarono sopra sicuramente determinate a starci un bel pó nel "mio" teatrino. Iniziai allora a racimolare le mie cose (mi ero sistemata bene) per lasciare il teatro non poco rammaricata per l'interruzione, quando la signora-guida inizió a raccontare rendendomi impossibile ogni tipo movimento. Quella signora raccontava del '600 e del '700 come se fosse ora ora. Che insegnante di storia sarebbe! Cosciente di essere io ora a fare l'intrusa rimasi comunque ad ascoltare e lasciare che questa cara signora sollevasse il mio animo abbattuto e soddisfacesse la mia sete e la mia curiositá in maniera del tutto deliziosa. Nelle poche ore di un pomeriggio nebbioso mi mossi da un pensatoio ad un posto di calma e di ricarica, nel giro di pochi metri . Uno di quei due tre giorni ogni anno, uno di quegli appuntamenti con il mio spirito.

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