Saturday, December 18, 2010

term evaluation...clap clap

At the risk of being stinkingly subjective here it comes. I walk the dog in the snow and evaluate my class this first term. It is the stuff that teachers do in their minds before closing things up for Christmas. I have had a few visitors to the class during the past days, parents with their children checking our school up. It seems that our school is getting some kind of "good reputation". A good reputation is a very funny phenomenom, it usually comes from nowhere, from something-someone-has-said-sometime and it spreads rapidly for a good while. A good reputation is hard to break until, all of a sudden and out of nowhere, something happens that makes the good name of a very normal school go down in the mud. So I do not surf on the reputation thing... at all...ehm... much. But here I am playing good teacher in front of scrutinizing eyes and dropping jaws. My class? Hu they play no noting...they just are and that is what I evaluate while Joy pooes and pees. I have a lively class. Lively teacher = lively students, the equation is simple. I watch (and smile) some of my collegues who also teach my class, swallow double coffees and stretch their neck muscles before they enter my sanctuary. When I was training to become a teacher I spent a lot of time thinking and reading and writing about the meaning of the classroom's environment, how it should reflect a good and healthy society where the students sense their freedom and their boundaries. That is how I want my class to be and that is what I wish to believe they are. As they stand to present themselves (to the visitors of the past days), they don't just give out their name sheepishly and seat down again, noway, they give complicated explanations of the meaning of their names, their root and pronunciation (jaw dropping from the adults). They do not refrain from making fun of my italian inhability of pronouncing H at the beginning of a word and of calling out on EEEEErik instead of Henrik when I am upset, or mixing up U with Y when we have dictation, yet they come to this same teacher with thousands of "honest" apologies when they do wrong or forget an assignment. They are not afraid of speaking out their minds, they forget of course far too easily to raise their hand to ask to speak, but they feel free to protest and revolt when injustice is a fact, yet silence rules when they read, write, think, write a test and listen to an explanation. They stubbornly sing "happy birthday" in eight of the languages represented until the ice-cream is a melted mess. Therefore my class is exactly where I want them to be and my hopes are high to see come out of this lively bunch 24 individuals who:
  • are proud of their names and their origin
  • use their imagination and creativity in every situation in life
  • speak out their mind
  • laugh a great deal
  • are happy with themselves
  • can interact with everyone without having to push others down in order to be seen.
  • take responsiblity for their work and studies

I fear we do not impress much on our visitors whose expectations of the-heard-of-very-good-school are of law and order, but my expactions are well met after a first term.

Correndo il rischio di essere completamente soggettiva, scrivo ugualmente. Esco con il cane e valuto il quadrimestre. E´ció che fanno gli insegnanti nelle loro teste prima delle vacanze di natale. Ho avuto diverse visite in classe negli ultimi giorni, genitori con i loro figli che sono interessati alla nostra scuola. In qualche misterioso modo, la nostra scuola sta assumendo una buona reputazione nella zona. La buona reputazione è un fenomeno alquanto strano, spunta da nessuno-sa-dove e nessuno-sa-di-preciso-per-cosa e permane per un tempo prolungato, poi di colpo, per un niente, il buon nome di una scuola del tutto normale crolla dalle stelle al fango. Per questo non mi lascio trasportare (troppo) da una buona reputazione. Ma dato questo fenomeno, eccomi a giocare alla brava maestra sotto gli occhi scrutinatori di questi ospiti (e le loro bocche spalancate). I miei alunni? Ah! Altroché giocare ai bravi alunni. E´questo che valuto mentre Joy fa cacca e pipí. Ho una classe vivace. Insegnante vivace=alunni vivaci, l'equazione è semplice. Osservo (e sorrido) i miei colleghi che insegnano alcune materie da me, mentre buttano giú caffé doppi e stirano i muscoli del collo, prima di entrare nel mio santuario. Quando studiavo al magistero trascorrevo molto tempo a riflettere, leggere e scrivere sulla mia convinzione che un'aula deve essere lo specchio di una societá sana dove gli alunni sono consapevoli ed usufruiscono della propria libertá di esprimersi ed anche dei propri limiti. E´cosí che desidero la mia classe ed è cosí che voglio credere che sia. E´per questo che quando si presentano, si spalancano le bocche degli ospiti, perchè non si limitano ad alzarsi, dire il proprio nome, e risedersi. Invece si immergono in comizi sul significato e la radice dei propri nomi, e sulla corretta pronuncia. Ne approfittano per prendere in giro la maestra che con i suoi limiti di accento italiano si dimentica la H e butta fuori EEEEEErik invece di HHHenrik quando è arrabbiata e che mescola le Y con le U quando detta. La stessa maestra alla quale si presentano con la testa bassa e mille scuse "oneste" quando dimenticano un compito od una verifica. Alunni che non hanno paura di dire il proprio pensiero davanti a tutti seppur dimenticando troppo spesso di alzare la mano. Che si rivoltano senza scrupoli e protestano di fronte ad un'ingiustizia di fatto e che allo stesso tempo lasciano calare il silenzio quando scrivono, leggono, fanno un compito in classe od ascoltano una spiegazione. Sono cosí testardi che voglio a tutti costi cantare "tanti auguri a te" in otto delle lingue rappresentate in classe (svedese, inglese, russo, spagnolo, polacco, lituano, ugurico, italiano) anche se il gelato si sciolgie in una polpa irriconoscibile. Per questo la mia classe è esattamente come la voglio e nutro grandi speranze per i 24 individui che la popolano, perchè continuino a:

  • essere orgogliosi del proprio nome e della propria origine.
  • usare immaginazione e creativitá in ogni opportunitá
  • dire cosa pensano senza timore
  • ridere un sacco
  • essere contenti di se stessi
  • poter socializzare con chiunque senza dover sopprimere altri per elevare se stessi.
  • assumere responsablitá per i propri studi e per il proprio lavoro.

Mi sa che non abbiamo troppo impresso i nostri ospiti degli ultimi giorni. Probabilmente si aspettavano che questa scuola-dal-buon-nome fosse popolata da alunni attenti e silenziosi ma le mie aspettative dopo questo primo quadrimestre sono completamente soddisfatte.

6 comments:

Anonymous said...

Cara Roby!

Semplicemente grande-fantastica-eccezionale...

Realizzare quei sette punti da te elencati credo sia il massimo per un insegnante, perché quei ragazzini di oggi domani saranno dei veri cittadini consapevoli e mai saranno sudditi ...

(non son bravo come te a scrivere, ma penso che capisci) ...

e al "diavolo" ...
le aspettative degli ospiti-alunni attenti silenziosi-buon nome ...

Ciao ragasuola fantastica
to' sio casinista

ps: dimenticavo: e un bacio dalla zia

Il Viaggio said...

ciao zio! Grazie del complimento e della pazienza che hai a leggermi. Sono a MN dal 29/12 all'1/1 (poi qualche giorno a MI). L'1 facciamo la torta alla mamma ed al papá per il 50esimo. Fate un salto? Chiedo solo agli zii ed alle zie, una cosa in piccolo insomma dato certi fattori genecici malacarniani ;). Baci a tutti voi. robi

Anonymous said...

Cara Roby, garantisco che ti seguo sempre ed è e mi fa piacere leggerti....
indipercui bando alle ciance, con i tuoi impegni permettendo, scrivi-scrivi-scrivi ed io (non solo io) mi "pazienterò"...
* *
Per quanto riguarda il "50esimo" ti ringrazio e confermo che ci saremo senz' altro...
più avanti ci farai sapere più o meno l' ora e dove trovarci per i festeggiamenti.

ciao/ciao

Il Viaggio said...

verso le 15-16 a casa loro (loro non lo sanno ancora onde evitare inconvenienti malori al signor padre). Facciamo una cosa semplice semplice ma carina, figli, zii e zie. Vi chiamo da MN. Hai delle foto della mamma e del papá anni ´60? Se ne hai portale volentieri, facciamo una piccola mostra provvisoria ;). Baci a tutti.

Fatima said...

Du är ju en fantastisk lärare, en förebild för mig som ännu inte har så många år på nacken. Eller som eleven i klass 4 sa: "Nu har vi Roberta i svenska så nu får vi också göra lite mer roliga saker!"

Il Viaggio said...

tack kära Fatima, vi har ett kreativt (och svårt) jobb du och jag. Du gör otroligt bra ifrån dig du med. Det är superkul att jobba (och skratta) med dig. Kram