It is a beautiful morning, indeed it is. I walk Joy after three days in bed with the flue. I go on unsteady legs but the sun is drawing me and so I go further and further with Joy pulling me helpfully on the leash. I pass the field where the geese are assembled before their flight to warmer countries. The earth is already hard and the grass is covered with frost. Warm steam goes from my mouth as I stop to catch my breath. It's what they call deja-vu or whatever, I just know I have stand here on the same spot watching the geese many a fall. They always fly to this spot in V formations, very low upon our heads. They stay here a few days calling out constantly, not all at once, just two or three at once (I presume). It is fascinating. Some stay back and endure the winter, not many, just a handful. I do not know why, may be I should consult a bird-book or a ornithologist...is that what they call them? Well, may be I am not that scientifically interested. It is more of a H.C Andersen and Thumbelina kind of thing for a simpleton like me. The flue makes me walk slower and think longer while I do the walking one leg at a time, that's one of the good things about being weak, probably the only good thing...that I give myself time. This place, all around is so full of us. What was meant to be temporary has turned out to be the most permanent we have ever had on this side of eternity. I do not know what's with time, what does that I push a stroller the other day, chase a rebellious teen the next and seat at the kitchen table to drink tea with a grown-up woman today. We have lost so many memories. It is simply impossible to keep them all. Some are in plastic bags and shoe boxes in the cellar, we have never been good in putting photos in albums. Others are written in my diaries of the past, which I never write anymore since I got an audience of one or two who read this blog thing and that is somehow incredibly flattering. But this place and our 73 qm hold most of the memories for us, for me. And, I know, I shall be forever connected to the field, the park, the store, the street, the bus-stop...every single corner actually. And, while I think I see that Joy is holding in her gap a sausage-like something and it takes my fuzzy mind a couple more seconds to realize that it is a frozen piece of s... from the geese.
E´una bellissima mattina. Porto fuori Joy dopo tre giorni d'influenza. Cammino su gambe instabili, ma il sole mi attrae a se e vado sempre piú in la'. Joy mi aiuta tirando il guinzaglio. Passo il campo dove le oche si riuniscono prima della partenza verso paesi caldi. La terra è giá dura e l'erba è coperta di brina. Il respiro mi esce a nuvolette calde mentre me ne sto ferma a riprendere il fiato. E´forse deja-vu ma ricordo bene di essere stata ferma in questo lato del campo diverse volte, probabilmente ogni autunno, a vedere le oche partire. Si radunano sempre quí volando in formazioni a V, basse sopra le nostre teste. Si fermano qualche giorno e si chiamano costantemente. Non tutte insieme, due o tre (credo) che chiamano le altre. E' affascinante vederle. Alcune rimangono e sopportano l'inverno, non molte, una manciata. Non so perchè. Forse dovrei consultare un libro di uccelli o un ornitologo (si chiamano cosí?). Ma non è poi che sia tanto interessata, per una sempliciona come me si tratta piuttosto di un'esperienza alla Hans Christian Andersen ed a Pollicina. L'influenza mi fa camminare piú adagio (una gamba alla volta) e pensare piú a lungo. Probabilmente è l'unica cosa positiva dell'essere debole di fisico, mi fa prendere piú tempo. Questo posto è cosí colmo di noi. Quello che era inteso essere soluzione provvisoria è diventato il piú permanente che abbiamo avuto fin'ora, da questa parte dell'infinito. Non capisco nulla del tempo. Non so come spingevo una carrozzina l'altro giorno, rincorrevo un adolescente ribelle ieri e mi siedo a bere il the con una donna adulta oggi. Tutto in questi posti. Abbiamo perso cosí tanti ricordi. E´praticamente impossibile conservarli tutti. Alcuni sono in borse di plastica e scatole da scarpe in cantina (non siamo per niente portati a riempire album). Altri sono scritti nei miei diari di tempo fa. Non scrivo piú a quel modo, non da quando ho scoperto che l'udienza di uno o due su questo blog sia tanto lusingante. Ma questo posto ed i nostri 73 qm contengono la maggior parte delle memorie per noi, per me. E so con certezza che saró sempre collegata a questo campo, al parco, la strada, il negozio, la fermata dell'autobus...ogni angolo in effetti. Mentre pondero su queste cose noto che Joy ha qualcosa che sembra una salsiccia in bocca. La mia testa influenzata impiega un paio di secondi in piú a realizzare che è una cacca congelata delle oche...
2 comments:
E' già un ottimo inizio per un romanzo
Un buon inizio ed una buona fine ;). Sempre gentile EI.
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