There are days when I feel that I am a real good educator, it is the days when I make a connection with my class, may be even the days when I manage to sort out a fist fight and win the trust of some pupil. Then there are days just like today, They are days when I take my class of 24 to do the tour of the government buildings in central Stockholm and their interest is below 0. They'ld rather walk right on the edge of the water line giving me the chills or roll on their "rolling shoes" which they are not supposed to use in traffic. It is then that I make them lean against a brick wall like an execution squad and with a dangerous look in my eyes I threatened them with a test the very next day. There is a lady leaning on the same wall looking at the sun. I think I have seen her somewhere but I have no time to ponder on such meaningless facts just now. I lecture my pupils about the buildings around in a very bad tone of voice, I point out the parlament and what I have believed up to now to be the house of government when the lady turns to me in full disdain pointing at another direction: "no no no that is not the government, THAT is the house of governement, I know because I work there". It is then that I look at her again and I see, of course I see, that she is a somebody whose name I should know, because I am a social studies' teacher and because I live in this Country and because she is often on the news talking politics, and I would want to dig a hole in the concrete right now and right there to hide myself and not have to go back on the tube with my lot...and I can hear her repeat her disdain as she shares with her collegues, the other ministers, over a cup of coffee in the house of government about the ignorant teacher with an accent who gave the wrong information to a bunch of pupils, and we have got to do something about our schools...and I wonder why on earth did I ever become a teacher?
Ci sono giorni che mi sento una brava educatrice, sono i giorni in cui ho buon contatto con i miei alunni, magari i giorni in cui riesco a risolvere una rissa e conquistare la fiducia della mia classe. E ci sono altri giorni, come questo ad esempio, quando porto la mia classe di 24 undicenni in centro per fare il giro dei palazzi governativi ed il loro interesse è completamente a zero. Preferiscono correre in bilico sulla riva del canale facendomi venire un infarto od usare le rotelle delle loro "roll on" che ho proibito severamente in mezzo al traffico. E allora li allineo come un plotone di esecuzione lungo un muro impiandandogli addosso i miei occhi omicidi. C'è una signora appoggiata allo stesso muro, un poco piú in la', mi pare di averla vista da qualche parte, ma la cosa ha poco importanza in questo momento. Punto il dito con voce brutta verso gli edifici attorno a noi e sputo fuori la minaccia "domani compito in classe su queste cose se non mi date retta! Quello è il parlamento, quella è la casa del governo". A quel punto la signora si gira indispettita verso di me: "no no no, quella non è la casa del governo, è quella la casa del governo, lo so perchè ci lavoro dentro" e mentre punta con il suo ditino verso un edificio dall'altra parte della strada, la riguardo e, la riconosco. Dovrei conoscerne il nome, sono dopotutto insegnante di educazione civica e vivo in questo paese. Appare spesso al telegiornale e parla di politica. Ed allora vorrei scavare un buco proprio lí nel cemento armato e buttarmici dentro e non dover riportare i miei briganti a scuola in metropolitana, e giá la sento sdegnata, prendere il caffé con i suoi colleghi ministri e raccontare dell'insegnante ignorante con l'accento straniero che svia un gruppo di alunni...bisogna fare qualcosa nelle nostre scuole. E mi chiedo, proprio oggi, quando mai ho pensato di poter fare l'insegnante.
1 comment:
ahi ahi ahi...
Adesso però ricorderai per sempre qual è il palazzo del governo.
Baci
red
Post a Comment