Friday, September 17, 2010

It's friday. Allow me to be polemic...

Elections time in Sweden. School matters are a major issue, as usual. Somebody else's kids become our children , their future becomes our future. Every single promise of the office-far-away-based-minister is attached to thousands knotted and contorted strings that none but we teachers have to sort out. He does the talking and the promising, we do the sorting out. Fancy promises of a better school involve for us educators (we know that too well) more reports to write, more documents to send, more assessments to produce...dare I say useless? Oh yes, I do dear! Documents that will be read once at the most, but that look real nice in the portfolio of the candidates to the post. Little Anne has a hard time figuring out numbers on paper. Getting a 2 to become a 4 in her second grade class honestly make no-sense to her. Little Anne is skipping and singing with her friends in the school-yard during recess. Her parents worry, the pricipal worries, the teacher thinks silently: just wait her out a little while longer. But waiting has no value in today's school. The urgency of an efficient solution is felt in every pore of a school building. Meetings must be scheduled, a report must be written and a solution be found. A report such as this resembles the treaty of Camp David. It has to be copied in fours, both parents have to sign, the head teacher has to sign, the maths teacher has to sign, the principal has to sign, at last the pupil has to sign. Who writes the report? The teacher of course. She (or he) seats and writes so frantically that the computer gives out sparks. Meanwhile Anne is skipping outside. The teacher represses the thought that she should be using her time to take out the abacus and show Anne how two red pebbles together with two yellow pebbles can make four blue pebbles. At teachers' training college she had the frivolous idea that she would spend most of her working time in a classroom. While adults are meeting, and worrying, and writing and signing and copying and evaluating and filing and feeling they are doing what has to be done, Anne is skipping in the school-yard during recess: "skip one, and two, skip three, get four, skip five, get six...."

E´venerdí, permettetemi un poco di polemica...
E´tempo di elezioni in Svezia. La scuola è al centro dei discorsi politici, come sempre. I figli di qualcun altro diventano i nostri figli, il loro futuro è d'improvviso il nostro futuro. Ogni promessa del ministro seduto comodamente nel suo ufficio luminoso, è attaccata ad una fune di nodi stretti e contorti che spetta a noi insegnanti snodare. Lui parla e promette, noi snodiamo. Promesse succulente di una scuola migliore comportano (e lo sappiamo ormai troppo bene) piú resoconti da scrivere, piú documenti da inviare, piú valutazioni da produrre...oso dire inutili? Oso! E´tutta documentazione che verrá letta al massimo una volta, ma che fa veramente bella figura nella cartella del candidato al governo.
La piccola Anna fa fatica con i numeri scritti. In seconda elementare non ha ancora capito come sia possibile che due 2 si trasformino in un unico 4. La piccola Anna è fuori per la ricreazione, salta a corda e canta con i suoi compagni. I genitori sono preoccupati, il preside è preoccupato, la maestra (o il maestro) vorrebbe dire: "aspettiamo e vediamo", ma non lo fa perchè sa bene che aspettare è una parolaccia nella scuola oggi. Il senso d'urgenza di trovare una soluzione fá vibrare l'intero edificio. Si organizza una riunione, si prepara un documento d'azione. Questi documenti sembrano il trattato di Camp David. Devono essere fotocopiati in quattro copie, entrambi i genitori devono firmare, il preside deve firmare, la maestra deve firmare, l'insegnante di sostegno deve firmare ed infine, l'alunno deve firmare. Chi scrive questi documenti? Logicamente l'insegnante. Mentre scrive freneticamente facendo scintillare il computer e mentre Anna salta a corda in cortile, l'insegnante si chiede che cosa mai ci stia a fare in un ufficio? Quando era all'universitá aveva l'idea frivola che avrebbe trascorso la maggior parte del suo tempo in una classe, con degli alunni. Si chiede anche quando troverá il tempo, tra tutti questi documenti, di tirare fuori il pallottolliere e di mostrare ad Anna come due palline rosse e due palline gialle diventano come per magia quattro palline blu. Mentre gli adulti scrivono, firmano, fotocopiano, inviano, archiviano...Anna salta a corda: "e uno, e due, salta tre, fan quattro..."

6 comments:

red_fox said...

Robi, per me questo pezzo è magico.
Bravissima.

EbonIvory said...

Concordo

Il Viaggio said...

Ringrazio. La polemica per un italiano fa sempre centro ;)

red_fox said...

Non è questo.
E' lo stile che mi colpisce.
Ripeto: brava!

ps: ma c'è qualcosa che non funziona pure lì? Potremmo spedirvi la Gelmini.

Il Viaggio said...

Se mandi la Gelmini vi mando un Bjöklund che fa paura (ministro dell'educazione, ex-militare)

red_fox said...

brrrrrrrrr. Sono tremebonda :)))))))